Deroga all'obbligo di chiusura la terza domenica del mese, la Confconsumatori è da sempre d'accordo


Grosseto, 18.7.2011 - In relazione alla richiesta di alcuni esercizi commerciali di poter restare aperti anche i giorni del 21 agosto e 18 settembre, la Confconsumatori grossetana non può che ribadire la propria posizione, da sempre sostenuta senza tentennamenti, per una totale facoltà di apertura e chiusura in capo ai commercianti di qualunque zona cittadini e di qualunque settore o grandezza.
Pertanto se alcuni esercizi commerciali chiedono, stante il periodo di vacche magre e la stagione turistica, di poter tenere vivo il capoluogo di provincia per tutte le domeniche dei mesi di agosto e settembre, il giudizio dell'associazione dei consumatori non può che essere positivo. Si parla di una facoltà e non di un obbligo pertanto chi vorrà rimanere chiuso potrà farlo a suo piacimento, d'altro canto non è giusto, anche per i turisti, negare a chi può e ritiene utile farlo di alzare le saracinesche. In questa situazione confida che l'amministrazione comunale vorrà al più presto concedere la deroga richiesta anche nell'interesse della città stessa e della vocazione turistica che deve essere mantenuta e implementata.
Marco Festelli, Presidente confconsumatori




Petizione da 2000 firme al sindaco di Grosseto per l'apertura domenicale dei negozi


Grosseto, 12.2.2011 - Confconsumatori Grosseto non ritiene di esprimere una posizione marginale sulla salvaguardia del principio di libertà/facoltà di apertura domenicale dei negozi. Per questo motivo si è voluta confrontare con i cittadini chiedendo il loro parere attraverso una petizione al Sindaco. Risultato strabiliante perché in un sabato ed in una domenica, attraverso due banchetti, sono state raccolte 2.003 firme di cittadini grossetani che vogliono per tutte le domeniche dell'anno una città viva e quindi la possibilità per i commercianti, che lo ritengono utile, di aprire le saracinesche. Del resto dall'indomani del decreto Bersani sul commercio, anno 1998, il Comune di Grosseto si è sempre dichiarato a vocazione turistica derogando indiscriminatamente all'obbligo di chiusura domenicali. I consumatori non vogliono rinunciare allo shopping domenicale ed il successo dell'iniziativa, peraltro non reclamizzata, dimostra come la stragrande maggioranza dei grossetani chiede a gran voce di revocare l'ordinanza dell'anno 2009, che ha imposto la chiusura nella terza domenica, quindi di tornare ad un mercato libero dove regna la volontà del consumatore e non le imposizioni comunali. Questo dimostra che chi si lamenta, sindacati ed alcuni commercianti, rappresentano una minima minoranza, ben organizzata e rumorosa, di coloro che dovrebbero scegliere. A questo punto, le firme che arriveranno sul tavolo del sindaco la prossima settimana, dovrebbero convincere l'amministrazione a chiudere definitivamente la partita. In caso contrario Confconsumatori è disposta ad organizzare una mega raccolta di firme con l'obbiettivo di superare le 10 mila firme.
Marco Festelli, Presidente confconsumatori




La Confconsumatori diserterà la riunione prevista per il 17.12.2010 per l'osservatorio comunale di Grosseto sugli orari


Grosseto, 16.12.2010 - La Confconsumatori non intende avallare alcuna decisione in ordine agli orari di chiusura degli esercizi commerciali ed in particolare sulla chiusura domenicale pertanto non parteciperà alla riunione prevista per domani. Sin quando non si esprimerà il Tar Toscana sull'ordinanza sindacale che ha imposto la chiusura una domenica al mese è prematura qualunque scelta e qualunque decisione. Il ricorso è in decisione ed entro poche settimane si dovrebbe conoscere la sentenza così da capire se veramente una legge regionale ed un regolamento possono legiferare in materia di concorrenza, materia di competenza statale. In aggiunta è bene che i cittadini e gli operatori commerciali sappiano che l'apertura domenicale NON E' UN OBBLIGO MA UNA MERA FACOLTA' che il commerciante può utilizzare se e quando lo ritiene utile.
La Confconsumatori si batte da sempre per la libertà del mercato e la libertà di scelta del cittadino consumatore, sicchè ogni intervento pubblico volto ad ingessare il mercato crea in realtà una "depressione" per i consumatori e quindi un danno per tutto il tessuto socio economico. In aggiunta Confconsumatori si chiede se veramente il Comune di Grosseto è un Comune turistico che ha anche la vocazione ad essere un polo d'attrazione culturale e storico oppure no. Se la risposta affermativa l'amministrazione comunale, avvalendosi del decreto Bersani del 1998, può consentire- così da non far trovare ai turisti ed ai visitatori una città chiusa- la libera apertura per tutti gli esercizi commerciali. I sacrosanti diritti ed interessi dei lavoratori devono trovare il loro sfogo non nella decisione comunale bensì nelle appropriate sedi contrattuali nazionali e locali.
Per finire E' BENE CHIARIRE CHE OGNI COMMERCIANTE HA IL DIRITTO DI STAR CHIUSO IN QUALUNQUE MOMENTO, SIA LA DOMENICA CHE IN ALTRO GIORNO DELLA SETTIMANA, sicchè la decisione di aprire dovrebbe dipendere esclusivamente dalle abitudini e dalle richieste dei clienti/consumatori.
Marco Festelli, Presidente confconsumatori




Sull'ordinanza di chiusura degli esercizi commerciali nessuna assenso da parte di Confconsumatori


Grosseto, 1.5.2010 - Mi dispiace apprendere dalla stampa che l'ordinanza che impone la chiusura degli esercizi commerciali in molte domeniche dell'anno sia stata concertata con l'associazione che rappresento. La confconsumatori non ha mai espresso alcun assenso in qualsiasi forma sull'ordinanza in questione, anzi l'ha sempre contestata anche quando era una mera proposta dell'amministrazione. In aggiunta non esiste alcuna concertazione in quanto solo una minoranza, sia pure rumorosa, di associazioni di categoria e sindacali ha sostenuto ed imposto questa scelta. Per l'associazione che rappresento anzi il regolamento regionale è sempre risultato illegittimo per carenza di potestà legislativa regionale in materia di concorrenza, sulla scorta della pacifica giurisprudenza costituzionale e della recente pronuncia del tar pugliese. Anzi io stesso ho segnalato, in forma scritta, ai competenti uffici comunali la necessità di approfondire la legittimità e la cogenza del regolamento regionale senza tuttavia alcun successo. Peraltro ho sempre sostenuto in qualsiasi sede che i comuni a vocazioni turistica, sulla scorta della riforma del commercio voluta dal Ministro Bersani, hanno tutto il diritto di concedere illimitate deroghe ai giorni di chiusura, così come risulta chiaro anche dalla giurisprudenza del Consiglio di stato.
L'ordinanza è frutto di una decisione unilaterale dell'amministrazione comunale poiché se concertazione vi fosse stata l'atto sarebbe stato sottoscritta dalle associazioni concertanti, mentre invece Confconsumatori non solo non l'ha mai sottoscritta, e sfido chiunque a provare documentalmente il contrario, ma addirittura- pur chiedendone per scritto una bozza- l'ha ricevuta soltanto dopo la firma del Sindaco.
Per questi motivi e con la convinzione che deve essere il mercato e devono essere i consumatori ed i venditori (in libertà e senza imposizioni di alcuna sorte sia di apertura che di chiusura) a scegliere quando gli esercizi commerciali possano restare aperti, Confconsumatori interverrà ad adiuvandum nel giudizio Tar proposto da Oviesse per rimuovere la dirigistica ordinanza che penalizza i consumatori, i commercianti ed in sostanza la città di Grosseto che perde competitività con altri comuni limitrofi. Peraltro il caso Grosseto, che dopo 10 anni di facoltà di apertura, giacchè non si tratta di un obbligo in quanto l'apertura è una facoltà, è già stato segnalato all'autorità antitrust.
Spero soltanto che un giorno il Comune non sia chiamato, per questa improvvida scelta, a rimborsare i mancati incassi di qualche negozio.
Marco Festelli, Presidente confconsumatori




Apertura domenicale: a Follonica come a Grosseto i negozi devono avere facolta' di apertura


Grosseto, 28.10.2009 - La Confconsumatori prende spunto dalla ultima diatriba follonichese per ribadire la propria posizione omogenea ed univoca per tutta la provincia di Grosseto ovvero che gli esercenti devono avere libertà di apertura domenicale, essendo questa una provincia- nel suo complesso- vocata al turismo ed ai servizi. Oltre tutto, giova ribadire, l'atto di consumo avviene in modo più consapevole e ponderato allorquando il cittadino ha del tempo libero per scegliere e non obbligandolo ad acquistare in orari normalmente lavorativi per tutti.
Detto questo la Confconsumatori non può che associarsi alle istanze di coloro che chiedono al comune di Follonica di mantenere la facoltativa apertura domenicale.
Se il Comune ci chiamerà esprimeremo questo nostro parere anche in via ufficiale.
Quello che appare strano è il comportamento di una delle sigle rappresentanti i commercianti che a Grosseto ha fatto fuoco e fiamme per imporre l'obbligo di chiusura ed invece a Follonica chiede a gran voce l'apertura.
Il presidente, Marco Festelli





Chiusura domenicale: Confconsumatori propone di rinviare di un anno ogni decisione


Grosseto, 13.10.2009 - L'indagine svolta dai media locali su come la pensano i consumatori circa la chiusura domenicale degli esercizi commerciali ancorchè parziale è corretta. L'apertura è attualmente una facoltà mentre imporre la chiusura una domenica al mese e nelle festività vedrebbe visto da tutti i cittadini come un ritorno al passato, una modifica forzosa delle proprie abitudine e sarebbe frustante per i consumatori ed i consumi. In questa fase infatti quello che rileva ai fini della decisione è solo la vocazione turistica del Comune sicchè se l'amministrazione comunale deciderà che la "vocazione" grossetana esiste non potrà che prenderne atto e mantenere l'attuale sistema. In aggiunta non si potranno fare, come ipotizzato, distinzioni territoriali consentendo agli esercenti della costa di rimanere aperti e far chiudere quelli del capoluogo, perché così si andrebbe ad alterare il mercato e la libera concorrenza tra imprese. Purtroppo i sindacati stanno spostando il problema dei contratti di lavoro -che prevedono la domenica come normale giornata di lavoro- in un contesto sbagliato. Tutto passa dalla contrattazione collettiva nazionale ed aziendale e la decisione da prendere a livello comunale non può essere utilizzata per perseguire un obiettivo di categoria che dipende da scelte che sindacati e lavoratori fanno in altro contesto.
Confconsumatori estremamente preoccupata dall'impatto socio economico, anche in ordine a perdite di lavoro, propone pubblicamente una moratoria di un anno sull'argomentocosì da poter- forse- uscire dalla crisi economica e consentire a sindacati ed imprese di affrontare la questione domenicale nel contesto della contrattazione. L'associazione auspica quindi che il Comune per accontentare pochi lavoratori non voglia scontentare le decine di migliaia di cittadini che contano (come messo in evidenza dall'indagine della stampa locale) sull'apertura di molti esercizi non solo per acquistare.
Il presidente, Marco Festelli





Grosseto: Confconsumatori chiede da mesi da mantenere la liberta' di apertura domenicale nell'interesse di tutta la cittadinanza


Grosseto, 4.10.2009 - Abbiamo letto sulla stampa le varie posizioni delle categorie economiche in ordine all'attuazione del regolamento regionale 15/R/2009 e per effetto la Confconsumatori grossetana abbandona il silenzio tenuto sull'argomento, avendo preferito- sino ad ora- esprimere la sua posizione unicamente all'interno del tavolo di concertazione convocato e riunito dal Comune di Grosseto. Dovendo tutelare e favorire i cittadini-consumatori ovvero gli oltre 70 mila residenti del Comune di Grosseto la Confconsumatori è favorevole al mantenimento della situazione attuale, senza condizione alcuna, in quanto la stragrande maggioranza della cittadinanza è favorevole ad avere la possibilità di acquistare anche nella giornata domenicale. Tanto per sgombrare il campo da ogni equivoco non si tratta di un obbligo ma di una mera facoltà che l'esercizio commerciale può utilizzare o meno. Nessuno potrà negare che da anni i consumatori grossetani sono abituati ad avere nella giornata di domenica negozi aperti e soprattutto supermercati ove fare la spese domenicale. Gli esercizi commerciali restano aperti non perché obbligati ma perché gli conviene e lo shopping domenicale è redditivo e soprattutto muove svariate decine di milioni di euro nel territorio comunale. E' ormai ben noto a tutti che il consumatore è predisposto a spendere quando ha più tempo libero e soprattutto acquista meglio e con più attenzione quando appunto ha qualche minuto per riflettere. Imporre la chiusura domenicale sarebbe una beffa per i consumatori (che vederebbero oltre tutto frustrate le proprie abitudini consumeristiche), un danno socio economico per il territorio comunale di Grosseto che assisterebbe alla migrazione dei consumatori verso altri Comuni e la certa contrazione di fatturato degli esercizi comporterebbe la perdita di posti di lavoro. Tutto questo, in un periodo di crisi economica e di recessione dei consumi, porterebbe un danno alle stesse categorie economiche che invocano la chiusura nonché un danno complessivo all'immagine del territorio comunale. Pensate che così facendo Grosseto rinuncerebbe alla vocazione turistica che dovrebbe avere come Comune distando il capoluogo non più di qualche kilometro dalla costa.
Fatte queste considerazioni di ordine socio economico è bene ribadire che Confconsumatori contesta la scelta della Regione Toscana di imporre con regolamento la chiusura dei negozi la domenica sia sotto il profilo del merito sia sotto il profilo della legittimità. La Regione ha legiferato, così facendo, nella materia della concorrenza che secondo l'articolo 117 della Costituzione è attribuita in via esclusiva allo Stato. La Confconsumatori ha inoltre già segnalato al Comune di Grosseto che dinanzi alla legislazione regionale pugliese, del tutto simile a quella toscana, il TAR della Puglia ha sospeso (con provvedimento 25.3.2009) un'ordinanza sindacale del Comune di Lecce che limitava l'apertura domenicale ritenendo la legislazione regionale incostituzionale e contraria ai principi comunitari di libera concorrenza, costituendo la programmazione dell'apertura degli esercizi un'incostituzionale barriera all'accesso al mercato ed al suo libero funzionamento (richiamando così la nota sentenza della Corte Costituzionale 430/2007). Il Comune di Grosseto ha chiaramente una vocazione turistica e per l'effetto la materia è già disciplinata dalla legge Bersani 114/1998 che garantisce la libera apertura.
Per tali motivi Confconsumatori, nell'interesse di tutti quei migliaia di cittadini silenziosi sulla cui pelle si gioca la partita, chiede- contrastando così la richiesta di una minoranza rumorosa ma sicuramente ben organizzata- che il Comune di Grosseto, almeno fino al termine della recessione economica, che non cambi nulla e consenta agli esercizi commerciali che lo riterranno utile ed economico di stare aperti anche la domenica.
Il presidente, Marco Festelli





Giornata mondiale del consumatore: 15 marzo 2008


Era il 15 marzo 1962 quando l'allora Presidente americano J.F. Kennedy proclamò dinanzi al Congresso i quattro diritti fondamentali dei consumatori, vale a dire il diritto alla sicurezza dei prodotti, alla completa informazione, ad una libera scelta, ad essere ascoltati.
Il presidente Kennedy dichiaro' inoltre 46 anni fa che i "consumatori rappresentano il gruppo economico più importante, influenzando ed essendo influenzati da quasi tutte le decisioni prese in campo economico, sia a livello pubblico che privato. Eppure spesso non possono far udire la loro voce…".
A distanza di 46 anni tale principio fondamentale dell'economia non è ancora stato ben assimilato dalla vecchia Europa ed in particolare dalla nostra Italia. In un momento così economicamente difficile, soprattutto per i consumatori le cui voci, in Italia ed in Europa, vengono sopraffatte da quelle dei banchieri e dei burocrati statali, la Confconsumatori toscana chiede per sabato 15 marzo un consumo particolarmente consapevole. Confconsumatori toscana auspica quindi che nella giornata di sabato ogni cittadino prima di fare qualunque acquisto, dal giornale, alle caramelle, alla spesa di casa, al pieno di carburante eccc.. si soffermi un istante prima di concludere l'atto di consumo per valutarne la necessità, rinunciando così per quel giorno ad acquisti superflui. In modo altrettanto consapevole quel giorno i cittadini dovrebbero chiedersi se possono trovare lo stesso bene, con la stessa qualità, ad un prezzo inferiore in un diverso punto vendita. E' infatti, in primo luogo, ogni singolo consumatore a dover prendere consapevolezza della propria forza economica e non accettare supinamente ciò che la vita quotidiana gli offre.
Per finire Confconsumatori, rilevato che i cittadini si rivolgono alle associazioni dei consumatori soltanto quando incontrano un problema, sollecita tutti i consumatori a valutare l'opportunità- al di là del problema o dell'utilità immediata- di dare forza ai propri interessi attraverso la libera l'iscrizione ad una delle tante associazioni presenti sul territorio toscano.
Il presidente, Marco Festelli





Parere sulla ipotesi di modifica della L.R. 1/2000


All'Assessore Regionale alle politiche dei consumatori e presidente CRCU Dr.ssa Anna Rita Bramerini
Parere sulla ipotesi di modifica della L.R. 1/2000, di Avv. Marco Festelli, Grosseto, 5 aprile 2007

Gentile Assessore,
Ho preso visione della proposta di modifica della legge regionale 1/2000 trasmessami dagi uffici del CRCU.
Credo, ancora oggi, che la legge del 2000 sia un esempio di legislazione lungimirante che necessita esclusivamente di alcuni aggiustamenti anche alla luce delle novità introdotte con la recente normativa nazionale (Codice del Consumo) e dei recenti orientamenti dottrinali e giurisprudenziali della materia.
Ciò premesso basandomi sulla bozza pervenutami riterrei di suggerire le seguenti modifiche od integrazioni:
A) all'articolo 1 sostituire il termine "interessi collettivi" con il termine "interessi generali" ovvero "interessi diffusi". Inoltre, dovendo la legislazione avere natura generale ed astratta, abrogherei alla lettera C le parole " come le commissioni conciliative miste, camere di conciliazione….". Si rischia di introdurre nella legge una normativa di dettaglio che potrebbe limitare in un futuro prossimo l'attività della Regione che non può certo essere limitata ad alcune particolari ipotesi di sistemi di risoluzione delle controversie (oltre tutto la materia è in "odore" di intervento legislativo nazionale, quindi le ipotesi fatte potrebbero essere non più esistenti anche nel breve periodo).
B) Sempre all'articolo 1, dovendo una volta per tutte riconoscere il diritto alla rappresentanza da parte dei cittadini-consumatori (leggasi il discorso del presidente J.F.Kennedy al congresso degli Stati Uniti d'america del 15.03.1962), proporrei una diversa e più pregnante formulazione della lettera E: "riconoscimento del diritto di rappresentanza dei cittadini consumatori anche favorendo le loro associazioni di rappresentanza, coerentemente con il Trattato istitutivo dell'U.E., i regolamenti e le direttive comunitarie nonché la legislazione nazionale"; aggiungerei quindi un ulteriore e specifico punto F che riguarda le associazioni "promozione, sostentamento e sviluppo delle associazioni rappresentative dei consumatori ed utenti, con riconoscimento dell'opera di tutela, assistenza e consulenza che le medesime svolgono in favore dei cittadini, con eventuale istituzione di organismi tecnici capaci di fornire sostegno professionale, logistico ed operativo alle associazioni".
C) All'articolo 2, 2° comma lettera A, parrebbe più opportuno ed autorevole assegnare al Presidente della Regione o suo delegato la presidenza del CRCU, quindi sostituire le parole "il rappresentante della Giunta Regionale competente in materia, o un suo delegato", con le parole "il Presidente della Regione o suo delegato che lo presiede".
D) All'articolo 2, comma 3°, riterrei ultroneo assegnare anche alle Comunità Montane (amministrazioni di secondo livello prive di mandato popolare diretto) un proprio rappresentante.
E) All'articolo 2, comma 6°, lettera A, occorre rafforzare il ruolo e l'autorevolezza del comitato regionale dei consumatori ed utenti affinchè al medesimo ente vengano chiesti solo pareri su alcuni atti o leggi, con piena discrezione per gli organi regionali, e quindi sarebbe giusto riformulare la lettera A con "esprime pareri su tutti gli atti di programmazione…".
F) All'articolo 4, 2° comma, non si capisce il motivo di abbreviare i termini di presentazione delle domande di contribuzione alla Regione (dal 30 al 15 settembre) anche alla luce del termine, ordinatorio e variabile (entro 60 giorni dall'approvazione del bilancio annuale di previsione), assegnato all'ente per approvare il programma di attività. Allora parrebbe giusto mantenere il termine del 30/9 ed invece accorciare, al comma 3°, il termine per la Regione di approvazione del programma annuale di attività dagli odierni 60 giorni a 30 giorni. Il comma 3° potrebbe essere così riformulato "entro trenta giorni dall'approvazione del bilancio annuale di previsione la Giunta Regionale, in base agli indirizzi di cui al 1° comma ed alle domande ed iniziativa pervenute ai sensi del comma 2, approva un programma annuale, dando immediata comunicazione ai soggetti richiedenti, nel quale sono fissati l'elenco delle iniziative ammesse ai finanziamenti, le relative quote di finanziamento ed i contributi da erogare per la funzionalità delle associazioni dei consumatori e delle attività di tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori ed utenti".
G) Sempre relativamente al 3° comma dell'articolo 4 abrograre i contributi per la funzionalità delle associazioni appare infelice (ed un notevole passo indietro rispetto alla lungimiranza del legislatore del 2000, che attribuisce alle associazioni contributi per la funzionalità tanto invidiati dalle altre Regioni) oltre che contraddittorio con gli obiettivi (sviluppo dell'associazionismo) di cui all'articolo 2. Quindi proporrei di modificare la lettera C nel seguente modo "elenco dei contributi da erogare per la funzionalità delle associaizoni di consumatori e le loro iniziative di tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori ed utenti". Parimenti pare inutile il comma 5° e quindi andrebbe abrogato.
L'associazione che mi onoro di rappresentare resta a completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento o parere.

Avv. Marco Festelli



 
 
 
 
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